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Personale in viaggio di lavoro che si trova ad affrontare un contesto di rischio complesso e multistratificato

Ottimizzare la Gestione dei Rischi nelle Attività all'Estero in un Contesto di Permacrisi

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Come una soluzione di assistenza e assicurazione integrata può aiutare a mitigare i rischi per la forza lavoro

In un contesto di permacrisi come quello attuale, caratterizzato da crescente incertezza e instabilità, tutelare la salute e la sicurezza del personale impiegato in trasferte o in assegnazioni all’estero rappresenta un imperativo per le organizzazioni. In questo articolo, pubblicato sul numero di giugno della rivista RM News, la Dr.ssa Mara Mattioli, Medical Director, Assistance, London, di International SOS, esplora quali sono le principali sfide che le organizzazioni si trovano ad affrontare, e come una soluzione integrata di assistenza e assicurazione possa contribuire a proteggere la forza lavoro globale, anche in scenari di crescente incertezza. 

Quali sono i principali rischi che i viaggiatori d’affari si trovano ad affrontare oggi, in un contesto di rischio complesso e multistratificato?

Dott.ssa Mattioli: Uno dei rischi più sottovalutati ma sempre più frequenti è rappresentato dai problemi di salute mentale, su cui pesa un panorama geopolitico sempre più incerto. Ciò non rappresenta un fenomeno nuovo: in seguito alla pandemia da Covid-19 abbiamo infatti registrato un aumento significativo dei casi di stress, ansia e burnout. A ciò si aggiunge il fatto che la natura interconnessa dei rischi contribuisce a creare un ambiente in cui i problemi possono peggiorare in modo rapido e imprevedibile. Oggi le organizzazioni si trovano infatti a fronteggiare un contesto di rischio particolarmente complesso, caratterizzato da tensioni geopolitiche, conflitti, epidemie, disastri naturali e fenomeni meteorologici estremi, e in cui un problema medico può diventare un problema di security e viceversa. In situazioni come queste, è essenziale avere accesso a informazioni accurate e approfondite sulla località di destinazione, oltre al supporto di provider qualificati e con comprovata esperienza nella gestione dei rischi.

Quali competenze e strumenti sono necessari affinché la forza lavoro sia adeguatamente preparata ad affrontare i rischi nelle trasferte internazionali?

Dott.ssa Mattioli: È necessario un duplice livello di preparazione: l’azienda deve saper valutare i profili di rischio, definire policy adeguate, formare i dipendenti e dotarsi di strumenti per intervenire rapidamente. Il viaggiatore, a sua volta, deve essere consapevole dei rischi legati alla destinazione, del proprio stato di salute e sapere a chi rivolgersi in caso di emergenza. La possibilità di confrontarsi preventivamente con un esperto medico o security, anche per discutere di aspetti personali come una patologia cronica, rappresenta un supporto prezioso. Proprio per questo motivo, è fondamentale poter contare su provider qualificati ed esperti, in grado di affiancare l’organizzazione in ogni fase della gestione dei rischi legati alla mobilità internazionale: dalla predisposizione di piani, policy e procedure, alla valutazione e mitigazione dei rischi, fino alla richiesta di assistenza medica o security nei contesti più critici. Solo un approccio integrato e strutturato consente di tutelare efficacemente la forza lavoro e garantire la continuità operativa anche in contesti complessi. E non va dimenticato il valore della formazione pre-viaggio: sapere a cosa si va incontro, cosa aspettarsi e come comportarsi è ciò che fa davvero la differenza.

Perché è importante la formazione pre-viaggio e la comunicazione continua con i viaggiatori?

Dott.ssa Mattioli: Negli ultimi vent’anni il modello di assistenza è profondamente cambiato: da un approccio reattivo, attivato solo in caso di emergenza, si è passati a una logica proattiva di prevenzione e preparazione. Questo cambio di paradigma implica non solo fornire ai viaggiatori prima del viaggio informazioni puntuali e aggiornate su destinazioni, rischi sanitari e security, vaccinazioni obbligatorie, condizioni climatiche, e accesso alle cure, ma anche tener conto delle specificità individuali, come nel caso della sicurezza per le donne che si trovano in viaggio da sole o per persone LGBTQ+ dirette in contesti culturalmente o legalmente complessi. La prevenzione richiede un approccio strutturato: programmi di formazione a tutti i livelli, strumenti digitali per monitorare i rischi in tempo reale, piani di risposta efficaci e una comunicazione bidirezionale chiara e tempestiva. In questo scenario, l’utilizzo di piattaforme integrate per la gestione del rischio consente di centralizzare le informazioni, facilitare il processo decisionale e garantire un intervento rapido ed efficace, adempiendo al contempo ai propri doveri in materia di Duty of Care.

Quali sono i vantaggi di un approccio integrato tra copertura assicurativa e servizi di assistenza?

Dott.ssa Mattioli: Spesso si tende a considerare assistenza e assicurazione come due ambiti distinti, ma in realtà la loro integrazione è un elemento chiave per una gestione efficace dei rischi in trasferta. Ciò permette la creazione di un ecosistema protettivo in cui il viaggiatore ha un unico punto di contatto, con percorsi chiari e coordinati, senza dover affrontare interlocutori diversi, procedure complesse o ostacoli amministrativi. Non si tratta solo di un vantaggio operativo: è una leva strategica per tutelare la salute, la sicurezza e il benessere della forza lavoro globale. In International SOS collaboriamo attivamente con le compagnie assicurative per offrire un’esperienza senza soluzione di continuità alle organizzazioni. Da 40 anni supportiamo le organizzazioni nella protezione della loro forza lavoro globale, integrando servizi di assistenza medica e security. In Italia operiamo da oltre vent’anni e, grazie all’apertura di un Centro di Assistenza a Milano, siamo in grado di supportare ulteriormente le sempre più complesse esigenze delle organizzazioni e di rispondere con maggiore rapidità ed efficienza nei momenti critici. 

Cinque elementi chiave per proteggere la forza lavoro globale

  • Accesso a informazioni validate e consulenza specialistica: Disporre di fonti attendibili e aggiornate su aspetti legali, sanitari, fiscali e di sicurezza nei Paesi in cui l’organizzazione opera è fondamentale per prendere decisioni efficaci.
  • Formazione e sensibilizzazione continua: Coinvolgere il personale con programmi formativi mirati, sessioni pratiche e strumenti digitali consente di aumentare la consapevolezza sui rischi legati alla destinazione e al profilo individuale.
  • Strumenti digitali per comunicazione e monitoraggio: Soluzioni tecnologiche evolute permettono di localizzare e comunicare rapidamente con la forza lavoro, anche in aree considerate a rischio medio o basso, garantendo un intervento tempestivo in caso di crisi o emergenza.
  • Aggiornamento costante di policy e procedure: È necessario rivedere e adattare regolarmente piani e protocolli aziendali, affinché siano efficaci nell’affrontare rischi di varia natura, inclusi quelli psicosociali, e in grado di rispondere in modo coerente all’evoluzione degli scenari globali.
  • Integrazione con le coperture assicurative: Lavorare in sinergia con i provider assicurativi permette di semplificare le procedure, migliorare la tempestività degli interventi e garantire una protezione più efficace. 

Cosa fa davvero la differenza

In un contesto in cui l’instabilità è la nuova normalità, proteggere la salute e la sicurezza della forza lavoro globale è una priorità strategica. Prevenzione, preparazione e assistenza integrata sono gli strumenti essenziali per tutelare chi viaggia o lavora all’estero. A tal fine, è fondamentale ricordare che assistenza e assicurazione non sono in contrapposizione, ma complementari. Affidarsi ad un provider che offra una soluzione integrata consente di intervenire in modo efficace fin dall’inizio, ridurre le criticità e semplificare la gestione delle emergenze. Il viaggiatore ha così un unico punto di contatto e può concentrarsi su ciò che conta davvero: la propria salute e sicurezza.